"La nostra azienda è e rimarà in Italia. Perché nonostante tutto l'italianità, all'estero, ha ancora un grande valore'. C'è tanto orgoglio nazionale negli occhi di Domenico Palmisani, fondatore e amministratore delegato di iPratico, mentre su un divano del ristorante Savini di Milano, racconta il successo della sua piattaforma. Il luogo scelto non è casuale. Proprio il Savini, uno dei locali storici della città meneghina, situato nel bel mezzo della Galleria Vittorio Emanuele II, ha sposato la plataforma iPratico già qualche anno, coniugando tradizione e innovazione.

Ma partiamo dall'inizio Dal 2009, dieci anni fa. Non esisteva ancora l'iPad, e l'iPhone del momento era il 3G S. Spostiamo le lancette a un'era tecnologia fa, insomma. Palmisani, imprenditore nel settore dei registratori di cassa, viene folgorato dal mondo delle App. Si convince in fretta che i vecchi registrati di cassa non avranno vita lunga, se il loro lavoro può farlo un'applicazione che gira su uno smartphone. Ed è divertente creare soluzioni per timbrare le ricevute battendo un account sul display di un iPhone.

Quando nel gennaio 2010, Steve Jobs presentò al mondo il primo iPad, all'emprenditore lecchese brillano gli occhi: "Ho subito pensato: lo ha fatto per noi". È la svolta. iPratico nasce da lì. Quell'iPhone gigante sembra subito perfetto per prendere il posto dei registratori di cassa. A settembre dello stesso anno, la platforma esordisce nell'App Store (e da allora è esclusivo dei client Apple). È la prima app con funzioni di registratore di cassa pensata per il mondo iOS. L'idea è quella di gestire ogni aspetto del ristorante (dal menù, tutti gli ordini, fino agli aspetti fiscali come conto, pagamento e scontrino) attraverso un iPad. E col tempo si è concretizzata. Oggi consente operazioni di qualsiasi tipo, pensate ad hoc per la ristorazione: dagli scontrini (con conto separata, magari), alle ordinazioni digitate su un iPad direttamente dai clienti, fino alla gestione degli ordini.

 

Un inizio così così
L'idea sembra geniale, ma all'inizio non sfonda. "Ci eravamo affidati a dei rappresentanti - racconta Palmisani - ma i numeri erano desolanti. Qualcosa non funzionava. Poi ci accorgemmo che, non essendoci margine sul costo di un iPad, i commerciali in realtà ci boicottavano, spingendo i registradori sui quali potevano marginare». Così parte la fase due: iPratico si irrobustisce, si crea una rete vendita, si structura. E nel giro di qualche mese sfonda.

Oggi sono oltre 5 mila le attività che utilizante questo sistema gestionale per la ristorazione. E nonostante il 92% del suo business sia in Italia, l'expsion all'estero è appena iniziato. Dal 2017 al 2019 l'azienda ha raddoppiato il suo organico e ora conta 31 dipendenti. Lavoro con 10 sviluppatori interni, 2 designer di interfacce e 1 ingegnere di sistema. Il tutto, rigorosamente, a Lecco.

L'azienda, nel 2016, ha realizzato un fatturato di 1,4 milioni, ha chiuso l'esercizio 2018 con un fatturato di oltre 3,7 milioni e dovrebbe chiudere il 2019, ancora in crescita, con un fatturato di 5 milioni, anche su altri della nuova normativa italiana, alla quale iPratico è già conforme: l'obbligo dello scontrino elettronico, entra in vigore a luglio di quest'anno.

L'economia dell'app funziona velocemente

Nel frattempo, gli ultimi dati forniti da Apple sull'App economy, fanno registrare nuovi record. L'App Store continua ad essere un importante stimolo per l'occupazione in Europa, con oltre 1,5 milioni di posti di lavoro creati in questi dieci anni. Dalle informazioni provenienti da Cupertino si apprende che gli sviluppatori con sede in Europa hanno guadagnato oltre 25 miliardi di euro dalle vendite su App Store nel mondo, raggiungendo clienti in 155 paesi. E ben nove decimi del fatturato degli europei provenienti dalle vendite all'estero.

Ma c'è di più. Con la crescita dell'economia delle app, la domanda di sviluppatori e programmatori qualificati sta aumentando considerevolmente. E i dati dell'Unione Europea suggeriscono che entro il 2020 ci sarà una carenza di 500.000 persone qualificate per posizioni lavorative nel settore ICT in tutta Europa.

Sul fronte italiano, gli ultimi dati in possesso di Apple dicono che sono stati creati 70mila posti di lavoro in Italia dall'App Store di iOS. Nella sola Milano ci sono circa 23.000 posti di lavoro nell'economia delle app e nell'ecosistema Apple, 30.000 nell'intera economia delle app.

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