“Oro di Cavola”, ovvero quando il made in Italy si fa concorrencia da solo. E' quanto ha scoperto Agricole secondo cui alcuni produttori di Parmigiano Reggiano, per non correre nei contributi compensativi che entrano in vigore per chi supere le quote previste dal piano di produzione, sembrano che producono formaggi alternativi. Che di fatto fanno concorrenza all'originale. Una sorta di Italian Sounding messo in pratica da un'azienda italiana. 

“Oro di Cavola”, formaggio stagionato in vendita accanto al Parmigiano Reggiano Dop e venduto a pochi euro in meno, presenta sulla confezione il nome coincidente con il numero di matricola del produttore di formaggio Parmigiano (il 993) oltre a riportare la dicitura: “certificato da organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf”.

Per regolamento, mentre il Consorzio del Grana Padano vincola i suoi soci a produrre esclusivamente la DOP (pena la creazione di una seconda linea di produzione e l'uscita dalla CDA, come già avvenuto) il Consorzio del Parmigiano Reggiano non pone vincoli in tal senso. L'unica cosa che mi lega è lavorare con latte conforme alla produzione di Parmigiano. Incuriosisce pero la dicitura Mipaaf e la presenza della matricola del Consortio del Re dei Formaggi (continua dopo la foto tratta dal sito di Agricolae).

In sostanza, il produttore di Parmigiano Reggiano produce un prodotto simile per pochi euro, cambiando nome ma lasciando il numero di registrazione e la certificazione Mipaaf. E lo vende sullo stesso scaffale.

Per i produttori di Parmigiano Reggiano che superano la quota di produzione prevista dal piano di regolazione dell'offerta, è entrata in vigore la quota aggiuntiva. Il contributo aggiuntivo per la produzione 2019 varia dai 15 ai 25 euro al quintale. La variazione dipende dalla percentuale di slafonamento entro il 20% o oltre il 20 per cento.

Il contributo ordinario è di circa 10 euro a modulo e per ogni modulo servono circa 5 quintali di materia prima. Quindi s tratta di circa 2 euro a quintale contro 15/25 euro.

La concorrenza italiana al made in Italy Dop si tratta di una reazione imprenditoriale. Ma sembra proprio un Italian sounding a casa propria.


Agricolae ha chiesto spiegazioni al produttore che ha preferito non rispondere. Lo ha fatto al suo posto il consorzio del Parmigiano Reggiano DOP: "Il prodotto trovato da Agricolae ha un problema evidente nell'etichetta del prezzo dove si dice che si tratta di un prodotto certificato dall'organismo di controllo autorizzato Mipaaf", scrivono. "Il Consorzio è attivo sia in Italia che all'esteto per prevenire ogni beportamento lesivo della Dop. Il problema riscontrato non rientra tra i temi di competenza dei consorzi di tutela, tuttavia, il nostro Consorzio si attiverà immediatamente per reperire il prodotto e denunciare il caso a tutte le autorità preposte alle relative sanzioni”.

 

 

FONTE: https://ilsalvagente.it/2019/10/23/parmigiano-quando-litalian-sounding-e-made-in-italy/