Il golf tira e i turisti si lasciano trasportare dalla passione sportiva fino alla Penisola. Enit-Agenzia Nazionale del Turismo ha pianificato una strategia promozionale ad hoc, condivisa con le regioni italiane nel corso dell’ultimo Consiglio federale a Rimini, sviluppando il progetto interregionale “Italy Golf&More“, con cui Enit prende in carico l’organizzazione di eventi ed attività di promozione del sistema golfistico nazionale sui mercati esteri.
L’associazione internazionale dei tour operator del golf (campi, attrezzatura, hotel) hanno registrato una crescita complessiva del +3,2% degli arrivi nel 2018. I tour operator del golf hanno visto un aumento delle vendite verso la fine del 2018, con forti prenotazioni anticipate proseguite all’inizio del 2019.
Rosea la posizione dell’Italia che è nella top ten delle destinazioni golfistiche: al 5° posto tra le mete degli amatori per praticarlo (14,4%) dopo ciclismo (36,1%), sci (25,8%), trekking (24,7%) e calcio. Sono quasi due milioni le presenze legate al turismo golfistico, e ben 3,9 milioni se si considera che scelgono la destinazione Italia per altri motivi ma che hanno praticato il golf durante la vacanza.
Il Bel Paese è tutto traforato di buche: conta 385 Golf Club nazionali e 104 Golf Club definiti dalla Fig(Federazione italiana golf) a vocazione turistica. “Pur se appare uno sport selettivo e per pochi, – dichiara il direttore esecutivo Enit Giovanni Bastianelli – coinvolge migliaia di turisti e contribuisce a distribuire i flussi nelle strutture anche in bassa stagione, così da dilatare i periodi di permanenza in Italia, favoriti da un clima propizio”.
“I golfisti nordeuropei e americani – prosegue – possono misurarsi sui campi italiani grazie ad offerte customizzate. L’Italia punta a convogliare sulla Penisola una fetta sostanziosa dei 4,2 milioni di golfisti europei. Nel 2021 il mercato, che attualmente vale 23 miliardi di dollari, supererà i 44 miliardi di dollari” conclude Bastianelli.