Consumo “stayathome” ha sostituito in parte il fuoricasa
L’emergenza Covid19 ha colpito l’intera filiera vitivinicola italiana. Pesa la chiusura di bar, ristoranti e il calo dell’export ma buoni segnali arrivano nelle vendite online e nella distribuzion moderna (Iper, supermarket, discount).
Nei primi tre mesi e mezzo dell’anno le vendite di vino nella distribuzione moderna, secondo una analisi Iri per Vinitaly da inizio dell’anno a Pasqua, hanno registrato una crescita a volume del 7,9% (+ 6,9% a valore) rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio i vini Doc e Docg sono cresciuti del 6,8% (+ 7,6% a valore), i vini Igp e Igt del 10,5% (+7,7% a valore), i vini comuni del 7,2% (+4,1% a valore), le bollicine dell’1,2% (+1,6% a valore). Durante la quarantena, a marzo i vini Doc e Docg sono aumentati del 9,9%, mentre i vini Igt del 4,0%.
In calo le bollicine che sono scese del 5,4%, mentre il Prosecco è cresciuto dell’8,3%. In ripresa il vino in brik, che a marzo è cresciuto dell’8,8%. Il Bag in box (il formato da due litri e mezzo con il rubinetto) è cresciuto del 36,8% (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo). Nelle due settimane pasquali le vendite di vino sono aumentate del 10,2%, mentre si è verificata una sensibile flessione delle bollicine: -38%.
Prosegue intanto la crescita del vino biologico che nel primo trimestre 2020 ha venduto 1 milione e 559 mila litri, con un aumento del 19%.
“Nella distribuzione moderna si è comprato più vino perché il consumo a casa ha sostituito, in parte, quello fuori casa, ma è diminuita la spensieratezza e quindi la volontà di stappare uno spumante – commenta Virgilio Romano, Business Insight Director di Iri – Da inizio anno la crescita maggiore la fanno registrare il vino IGP ed il vino Comune (da Tavola). La crescita dei vini Doc/Docg, pur sostenuta, è frenata probabilmente dalla minore scelta assortimentale presente nei negozi più piccoli e dal minor tempo dedicato all’acquisto, conseguenza delle indicazioni fornite dai punti vendita di ridurre i tempi della spesa”.
“La crescita degli acquisti di vino nella Grande Distribuzione in regime di lockdown è significativa, in particolare a volume, ma non basta a colmare il gap di domanda che si è creato con la chiusura del canale Horeca, specie per la fascia alta delle etichette – conclude Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – I dati dimostrano, inoltre, una oggettiva propensione al risparmio, specie nel mese di aprile, da parte dei consumatori in questo momento particolare in cui anche Vinitaly è al fianco del settore per favorire il rilancio attraverso il business in tutte le sue declinazioni”.