L’Innovation Manager serve davvero? È sufficiente una persona per aumentare l’efficacia del processo di Innovazione? Come far crescere fatturato e opportunità attraverso l’innovazione? Come gestire e sostenere nel tempo il cambiamento in azienda? Alla vigilia della fase di accreditamento degli innovation manager al MISE che scatterà domani 27 settembre e si concluderà il 25 ottobre, Lenovys, società di consulenza strategica specializzata nell’innovazione ad alto impatto, ha elaborato 5 consigli per rispondere a queste domande ed innovare con successo.
Non affidare tutto all’innovation manager
Non lasciare che sia l’Innovation Manager ad andare alla ricerca di idee, cercando poi di farle accettare all’interno. È preferibile esporre team composti da persone di diverse funzioni (crossfunzionali) a idee e stimoli esterni come spunto per una rielaborazione critica.
Far crescere le idee con gradualità
È importante far evolvere con gradualità le idee più promettenti all’interno di team crossfunzionali testando progressivamente i principali aspetti critici, anche di mercato, delle proposte.
Pianificare l’innovazione
Dare una cadenza alle attività di innovazione e di sviluppo di nuove idee. In assenza di appuntamenti prefissati, l’attività quotidiana o le emergenze rischiano di avere la precedenza nelle attività dei team.
Lavorare sui comportamenti
L’Innovation Manager da solo non può cambiare la cultura di un’azienda. Per sviluppare una cultura dell’Innovazione è necessario lavorare sui comportamenti, attivando quelli funzionali alla generazione di innovazione a tutti i livelli.
Importanza della formazione e dell’apprendimento continui
La formazione e l’apprendimento continuo sono necessari. Non è possibile arrestare questo processo né in termini aziendali né personali. Imparare più velocemente degli altri diventa un vantaggio competitivo.
I 5 consigli saranno approfonditi da Lenovys nell’ambito della quinta edizione dell’executive master in “Impact Innovation”. Link: https://www.lenovys.com/master-impact-innovation/?utm_campaign=edelman&utm_source=journal&utm_medium=online
Un percorso formativo realizzato annualmente (l’edizione 2019 è prevista ad ottobre e novembre) frutto dell’esperienza di un’azienda specializzata nell’innovazione definita “ad alto impatto” cioè nata per introdurre sul mercato prodotti e servizi innovativi, prima dei concorrenti per un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo nel tempo. Grazie allo studio dei casi più importanti emersi a livello internazionale e alle attività di consulenza condotte direttamente, Lenovys supporta e accelera il percorso delle aziende nella creazione del proprio sistema d’innovazione.
Lenovys ha accompagnato in percorsi di formazione ispirati all’impact innovation aziende quali: Black&Decker, Panasonic, Sammontana, Campari, Sacmi, Lavazza, Lucchini, Mahle, Natuzzi, Ideal Standard, Sisal, Cuki, Streparava, De Nora, Dussmann, Siemens, Banco BPM.
Tra i docenti del master, oltre a Luciano Attolico, uno dei massimi esperti in Europa di Lean Thinking, miglioramento delle performance, Leadership e innovazione ad alto impatto e autore dei best seller “Innovazione Lean. Strategie per innovare persone, prodotti e processi” (Hoepli, 2012), “Toyota Way. I 14 principi per la rinascita del sistema industriale italiano” (Hoepli, 2014) e “Toyota Way per la Lean Leadership” (Hoepli,2015), troviamo: Leonardo Bagnoli (Amministratore Delegato Sammontana), Matteo Prini (Innovation Manager Zhermack), Stefano Cantini (Operations Director Lucchini RS), Alberto Bommarito (chief operating officer fire), Duilio Borettini (co-founder & ceo Mygdi)
La dichiarazione di Luciano Attolico, fondatore di Lenovys, sull’innovation manager
“L’innovation manager è un’iniziativa importante per supportare la crescita e lo sviluppo di innovazioni in azienda, ma purtroppo non risolve il problema dei risultati finali. Le aziende italiane devono infatti sviluppare al proprio interno un vero e proprio sistema attraverso cui, come squadra, sviluppano innovazione sfruttando tutte le leve disponibili. Fare innovazione oggi, infatti, è estremamente complesso più di quanto lo sia mai stato in passato e lo scenario è destinato anche a peggiorare. Da un lato si sono abbassate le barriere all’ingresso: chiunque può creare innovazioni milionarie, con un PC e una connessione internet; dall’altro c’è una crescente corsa delle aziende a fare innovazione, a lanciare continuamente sul mercato nuovi prodotti e nuovi servizi. Il risultato è che fare “semplicemente” innovazione non basta più. La “semplice” innovazione è diventata una commodity e non è più sufficiente per sopravvivere e prosperare. E’ quindi necessario parlare d’Innovazione ad Alto Impatto. Si tratta di un processo estremamente complesso da gestire e che non può essere il risultato del lavoro e degli sforzi di un singolo individuo come l’Innovation Manager, per quanto capace possa essere. Innovation Manager a bordo sì, ma serve preparazione da parte di tutta l’azienda.”