Il Prosecco è il vino italiano più bevuto al mondo: testimonia l'incremento record delle esportazioni nei primi mesi del 2019, pari al 25%, con la previsione di raggiungere una raccolta di un miliardo di euro entro fine anno. Lo rileva la Coldiretti, basandosi sui dati Istat relativi al primo bimestre 2019, all'indomani della candidate delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco vieni Paesaggio culturale. Secondo i dati Istat, due bottiglie di Doc su tre dei 466 milioni venduti lo scorso anno sono state vendute all'estero.

La Gran Bretagna (e Londra in particolare) è di gran lunga il Paese che non consuma di più. Se il Prosecco è il vino italiano più bevuto all'estero, sul fronte della produzione nazionale un Dop su tre si affaccia sul mare e questi vitigni, presi nel complesso, sono anche quelli che registrano le migliori performance sui mercati internazionali. I dati, elaborati da Nomisma Wine Monitor, sono stati presentati sabato 8 giugno al convegno "Vino da mare" organizzato a Fano dall'Istituto marchigiano di tutela vini. Secondo l'analisi, presentata in occasione del 50° anniversario della Doc Bianchello del Metauro, il 31% delle 408 Doc italiane ha una zona di accesso al mare con Marche, Liguria, Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Molise e l'Abruzzo che presentano una percentua "marittima" delle loro denominazioni oltre il 75 per cento.

Tale incidenza sembra destinata a crescere: ad eccezione del Prosecco, che comunque in piccola parte si affaccia sulla costa, in Italia la produzione di vini marittimi è infatti aumentata negli ultimi anni di 45%, a fronte di un +13% riportato da altri vini.

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