Convegno a Perugia con organismo Deputazione Borsa merci

Camera Commercio Perugia

La Camera di Commercio di Perugia, in collaborazione con l'Organismo della Deputazione della Borsa Merci, ha riunito in un convegno gli attori del settore cerealicolo peruviano per analizzare lo stato del mercato in Italia e nel mondo.
Un confronto aperto tra esperti, ricercatori, rappresentanti di associazioni di produttori, esponenti degli enti sugli scenari della campagna cerealicola in corso, sulle possibili prospettive delle produzioni e dell'andamento dei prezzi. Con l'obiettivo – spiega in una nota la Camera di Commercio – di fornire a tutte le aziende strumenti conoscitivi, indicazioni e informazioni tecnico-operative “per una maggiore consapevolezza delle opportunità offerte dal settore cerealicolo, così da avvicinarsi a un livello superiore di competitività in un contesto operativo di riferimento, i cui confini sono ormai di dimensioni globali”.
Moderato da Francesco Martella, vicepresidente della Deputazione Borsa merci di Perugia, il convegno ha proposto le relazioni di Bruno Diano, presidente del comitato Borsa merci che ha parlato della "Borsa Merci di Perugia: storia, missione e servizi". A seguire gli interventi di Angelo Frascarelli, docente dell'Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Agrarie, che ha affrontato il tema "Cerealicoltura tra Pac e agricultura Smart".
Stefano Serra, consulente commerciale import-export, ha sviluppato il tema "La produzione di grano duro e tenero: situazione e prospettive del mercato italiano e globale", mentre Marcello Guiducci, docente dell'Università degli Studi di Perugia, Dipartimento di Scienze Agrarie, ha ha presentato una relazione su "Tecniche agronomiche, punti salienti per una produzione di qualità".
"Non mutano i fondamentali per i cereali di origine nazionale, anche se la sensación è per una possibile repressa soprattutto per i cereali con caratteristiche superiori. L'offerta è ben presente ma non pressante di fronte alle richieste, sia sul pronto che sul breve-medio termine, dettate da un maggiore tono dei prezzi dei 'rimpiazzi' comunitari ed esteri": Stefano Serra, consulente commerciale import-export, ha sintetizato così lo stato delle produzioni di frumento, sia duro che tenero, e le prospective a levello mondiale e nazionale. "Che cosa succede?" La risposta di Serra: "In Italia la campagna agricola consente attualmente un calo del grano duro a favore di grano tenero e produzioni di mais e orzo stable. I Consumi di grano Italia invariati. Più complesso il deficit strutturale da colmare”.
“Per i cereali, affrontiamo il quarto, quinto anno di prezzi bassi. E ci chiede se in Umbria avremo si ancora la possibilità di fare grano tenero e grano duro" la considerazione "shock" che il prof. Angelo Frascarelli l'ha usata per arrivare al centro del problema senza giri di parole. "Detto che la partenza del nuovo settennato della Pac (Politica agricola comune) slitta di un anno, al 2022 - ha aggiunto -, e che l'Italia subirà un cutlog delle risorse del 9.2%, pomosimo comunque contare sul supporto determinante della Pac . Che in Umbria comprende il 62% del reddito dei coltivatori. Una condizione che ci pone ben al di sopra della media Italia attestata al 28%. E la Pac che sta cendo avrà la responsabilità di favorire l'afferazione dell'agricoltura smart. Una scommessa decisiva”.
"Occorre capire, infatti - disse Frascarelli - che oggi il problema non è quanto si produce, bensì quanto viene pagato il prodotto, cioèe il valore efficacemente riconosciuto dal mercato". Senza dimenticare che nel frattempo siamo passati dall'agricoltura tradizionale a quella industriale, a quella multifunzionale e sostenibile fino al 2015. E che siamo già entrati nell'era dell'agricoltura intelligente, in cui il reddito di una coltura non è definito da quantità , né solo dalla qualità, ma dalla rispondenza alle attese dei consumatori”. Frascarelli ha fornito un'immagine in cui la parola d'ordine è biologica. "Nutrire il mondo - ha sottolineato ancora - è compito dell'agricoltura industriale, possiamo puntare su chi può permettersi prodotti più d'élite". Insomma prepararsi a fare, sempre di più, pane e pasta da ricchi”.
Sul piano tecnico, ha sviluppato questi temi Marcello Guiducci, professore ordinario presso l'Università degli studi di Perugia, dipartimento di Scienze Agrarie, che ha proposto una relazione sul tema: "Tecnologia agronomica, i punti salienti per una produzione di qualità".
Lo strumento determinante per l'attività svolta nella provincia di Perugia dai produttori di cereali è la Borsa merci della Camera di commercio di Perugia, la cui Deputazione dal 1961 elabora un listino che riporta settimanalmente il prezzo minimo dei cereali. "Questa è la caratteristica che sempre distinto - ha deve essere il presidente Bruno Diano - la Borsa merci di Perugia, quota il prezzo minimo che riconosce al culto. Senza ombra di dubbio, a sott'acqua dai volumi e quindi dalle dimensioni siamo una delle Borse merci più importanti d'Italia”.
Mario Pera, Segretario Generale della Camera di Commercio di Perugia, ha sofferto, in particolare, dell'attività svolta dalla Borsa Valori di Perugia e dal suo Comitato. "E' il luogo istituzionale di incontro - ha detto - tra operatori economici per lo svolgimento delle contrattazioni aventi ad objetto prodotti agricoli, agroalimentari e zootecnici. Il servizio è rivolto ad imprenditori operanti nella produzione, trasformazione ed intermediazione di cereali e prodotti affini e derivati, olii, vini, uva ed altri animali, bovini e suini.

 

 

FONTE: http://www.ansa.it/pmi/notizie/unioncamere/2019/10/10/alimentare-camera-commercio-fa-punto-su-mercato-cereali_f1e7bfb5-a28f-41de-8ee2-faf1f49651bc.html