5G, il rischio delle alleanze per crescere e tagliare i costi

Un mese fa l'accordo Tim-Vodafone, ieri è stata la volta di Iliad-Nokia. La rivoluzione 5G porta alleanze strategiche anche tra concorrenti storici. Intese che servono ad abattere i costi degli investimenti ma anche a metter a factor comune gli asset per la nuova tecnologia che punta, almeno nei proclami, a cambiare le nostre vite.

Entro la fine del 2024, si stima che il 5G raggiungerà oltre 40% della popolazione mondiale e che ci saranno 1,5 miliardi di nuovi abbonamenti. Il 5G, per definirisi racconto, dovrà essere spinto fino a 1 Gb al secondo "in alcuni ambienti specifici", come uffici e stabilimenti industriali. Ma farà calare, e di molto, i tempi di latenza: nessuna connessione, nemmeno la più veloce, reggiùn l'immediatezza. Con il 5G invece in futuro scaricare contenuti anche piuttosto pesanti in modo quasi immediato, dovrebbe essere garantito. Per ora gli smartphone presenti sul mercato supportano una velocità massima di 2 gigabit a causa di un design limitato dei processori utilizzati per integrare il 5G nello smartphone. Tutto ciò cambierà sicuramente ma il 5G non sarà solo una questione di velocità. A differenza infacti delle precedenti “rivoluzioni” (fino al 4G), sarà proprio un cambio di paradigma tecnologico capace, secondo alcuni esperti, di gestire la cosiddetta “Internet delle cose”.

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