Cambia profondamente il mercato delle mele italiane che, nella scorsa campagna commerciale (periodo agosto 2018-luglio 2019), hanno conquistato il mercato dell’India e della Penisola araba e guadagnato quote significative nei Paesi del Nord Africa. A confermarlo è l’ultimo report “Gli scambi con l’estero di mele, pere e kiwi”, curato dall’Ismea, che analizza i dati di import-export dei tre frutti e le quotazioni medie nei diversi mercati.
“La campagna 2018/19 delle mele ha fornito un segnale di discontinuità con il passato – si legge nello studio – La quota di prodotto destinata ai Paesi extra Ue è quasi raddoppiata rispetto alla campagna precedente raggiungendo il 38% in termini di volume ed il 41% in valore”. 
L’Ismea, prima di tutto, segnala il boom delle spedizioni verso l’Arabia Saudita e altri due Paesi della Penisola arabica, gli Emirati Arabi e il Qatar. Con 61.356 tonnellate (+72%) e 53 milioni di euro (+45%), il mercato dell’Arabia si è attestato infatti al terzo posto tra gli sbocchi di mercato delle mele italiane, dietro a Germania e Spagna
 

Lo storico mercato tedesco ha comprato più di 125mila tonnellate in meno (-38%) di mele rispetto alla campagna 2017/18 (327.208 tonnellate), con un giro d’affari che è sceso del 43% a 185 milioni di euro. In Spagna, la filiera melicola ha spedito invece circa 81mila tonnellate, il 92% in più rispetto all’annata precedente. Ma il valore di questo mercato si è alzato solo del 24% a 60 milioni di euro come conseguenza della netta riduzione (-35%) del prezzo medio a 0,75 euro il chilo. 
 
L’India, quarto maggiore mercato delle mele italiane, ha reso poco più di 41 milioni euro: l’export è cresciuto del 928% a valore e del 1.060% a volume (a 48.208 tonnellate) rispetto alla campagna precedente, che si era chiusa con 4mila tonnellate e un giro d’affari di circa 4 milioni di euro. Una vera e propria esplosione che è stata favorita da due elementi: la flessione produttiva della Cina, tradizionale fornitore dell’India, e le difficoltà per le mele statunitensi a causa dell’inasprimento dei dazi commerciali. 
 
Lo studio dell’Ismea tiene a sottolineare, poi, la grande ripresa delle esportazioni di mele verso l’Egitto – quinto sbocco assoluto con 78mila tonnellate (+210%) e quasi 41 milioni di euro (+127%) – e la Libia. 
 

 
Per quanto riguarda il kiwi italiano si deve segnalare la crescita del 30% dell’export in Cina, che nella scorsa campagna (ottobre 2018-settembre 2019) ha acquistato 8.482 tonnellate per un controvalore di 20 milioni di euro. Le esportazioni di kiwi sono state dirette per i due terzi verso i Paesi dell’Unione europea (spiccano Germania, Spagna e Francia) e per un terzo verso i Paesi extra Ue. 
Infine, relativamente alla pera, Ismea precisa che nell’annata 2018/19 l’export si è concentrato nei Paesi dell’Unione europea ed in particolare in Germania, che assorbe più del 40% dei volumi spediti dall’Italia (60mila tonnellate) e genera circa la metà dei relativi introiti (75 milioni di euro). Seguono, in ordine di importanza, la Francia, l’Austria e la Romania, rispettivamente con quote in valore del 16%, 6% e 5%.