Ferrari, Gucci e Versace rappresentano il savoir-faire e la raffinatezza italiani per il grande pubblico, spesso anonimo.

Le piccole e medie imprese, che vengono definite imprese attive con un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro, utilizzano gli 82% dei datori di lavoro in Italia (ben oltre la media UE) e rappresentano i 92% delle imprese attive (i calcoli giornalieri sono ecluse imprese dormienti con fatturato a zero nell'ultimo anno). Sono numeri che fano delle PMI un tratto saliente dell'economia italiana e riflettono tradizoni e imprenditorialità diffuse nei territori.

Secondo l'ultima stima di Prometeia, Nel 2017 sono state circa 5,3 milioni le PMI che hanno impiegato più di 15 milioni di persone e generato un fatturato totale di 2.000 miliardi di euro.

Le loro attività sono concentrate nei settori dei servizi, delle costruzioni e dell'agricoltura (72% dei dipendenti delle Pmi in Italia). Inoltre, vale la pena notare che le PMI hanno un ruolo fondamentale nell'economia di alcuni territori. Per le regioni meridionali ad esempio le Pmi rappresentano l'83% della produzione, rispetto a un contributo medio nazionale del 57%.

Anche il peso in termini di occupazione supera ampere quello medio italiano in arrivo al 95%. L'impatto economico delle Pmi non può essere valutato considerando semplicemente il loro directo engagement, ma va letto in chiave di filiera. Unche le Pmi italiane fanno ormai parte di catene del valore complesso e globali, contribuendo alla formazione dei loro vantaggi competitivi attraverso soluzioni flessibili e diversificate. Non dimentichiamo, infine, che il contributo delle PMI va oltre l'aspetto economico e occupa un posto di rilievo nella vita culturale e sociale italiana.

 

Nota: In questo studio, sono considerate PMI le imprese attive nel 2017 con ricavi inferiori a 50 milioni di euro

 

per le date interattive: https://www.infodata.ilsole24ore.com/2019/08/31/quanto-contano-italia-le-piccole-medie-aziende-tutti-numeri/