Lamborghini vale «quasi 10 miliardi di euro» e secondo gli analisti di Bloomberg potrebbe finalmente sbarcare in Borsa sulla scia di quanto hanno già fatto Ferrari e Aston Martin, seppure con esiti diversi. La «rossa» vale infatti più del doppio rispetto ai 60 euro del debutto a Wall Street nell’ottobre 2015. Invece il marchio inglese ha perso il 70% dall’esordio, poco meno di un anno fa.

Al momento il Gruppo Volkswagen che controlla dal 1998 Lamborghini tramite Audi, a sua volta controllata dal gruppo di Wolfsburg, afferma di non aver preso decisioni su «eventuali cambiamenti di struttura». Secondo gli analisti di Bloomberg però potrebbe essere il momento giusto per rilanciare un progetto di cui è parlato più volte negli ultimi anni dopo che Volkswagen, ha scorporato il produttore di veicoli industriali Traton, titolare dei marchi Scania e Man, quotandolo a Francoforte e a Stoccolma.

Lamborghini vale «quasi 10 miliardi di euro» e secondo gli analisti di Bloomberg potrebbe finalmente sbarcare in Borsa sulla scia di quanto hanno già fatto Ferrari e Aston Martin, seppure con esiti diversi. La «rossa» vale infatti più del doppio rispetto ai 60 euro del debutto a Wall Street nell’ottobre 2015. Invece il marchio inglese ha perso il 70% dall’esordio, poco meno di un anno fa.

Al momento il Gruppo Volkswagen che controlla dal 1998 Lamborghini tramite Audi, a sua volta controllata dal gruppo di Wolfsburg, afferma di non aver preso decisioni su «eventuali cambiamenti di struttura». Secondo gli analisti di Bloomberg però potrebbe essere il momento giusto per rilanciare un progetto di cui è parlato più volte negli ultimi anni dopo che Volkswagen, ha scorporato il produttore di veicoli industriali Traton, titolare dei marchi Scania e Man, quotandolo a Francoforte e a Stoccolma.

L’Ipo della Casa di Sant’Agata Bolognese, secondo gli analisti, semplificherebbe la «struttura bizantina del Gruppo Volkswagen, che possiede 12 marchi automobilistici» e «negli ultimi tempi, ha dimostrato di essere soggetta a tensioni» tra soci piuttosto disomogenei: la famiglia Porsche-Piech, il Lander della Bassa Sassonia e il Fondo Sovrano del Qatar.

Determinante per l’aumento di valore di Lamborghini il Suv Urus, che la sta aiutando a «raggiungere Ferrari» nelle vendite, salite nel 2018 del 51% a 5.750 unità, grazie anche ai 1.700 Suv consegnati. C’è poi la nuova Aventador e nel 2020 arriverà una ibrida, che potrebbe portare i margini fino a «oltre il 30% dei ricavi».

Qualcosa nelle strategie di Volkswagen potrebbe cambiare a seguito della recente scomparsa di Ferdinand Piech. L’amministratore delegato di Volkswagen dal 1993 e poi presidente dal 2002 al 2015, ha trasformato la casa automobilistica da gruppo con un passivo equivalente ad un miliardo di euro a colosso mondiale da 12 marchi in grado di superare General Motors e Toyota per vendite. La sua politica è stata finora orientata più agli acquisti che alle vendite. Secondo gli analisti con una razionalizzazione si potrebbe creare però più valore. E in quest’ottica va ricordato anche che da tempo il gruppo sta esaminando cosa fare del suo marchio premium nelle moto, Ducati, oscillando tra una possibile vendita, una quotazione e un rafforzamento magari con qualche acquisizione.

Fonte:https://www.corriere.it/economia/finanza/19_settembre_02/per-lamborghini-un-ipotesi-borsa-10-miliardi-euro-8a1765c6-cd65-11e9-96e3-dc980870dcea.shtml

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