L'Italia dell'olio riparte. Ma la maggiore produzione della campagna olearia 2019-2020 non compenserà il calo dell'annus horribilis 2018. A prevederlo sono main observatori del marketo: da una parte Cia-agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Associazione italiana frantoiani oleari (Aifo), che estimano una crescita della produzione italiana dell'89%? dall'altra Coldiretti, per cui il recupero sui minimi del 2018 sarà di circa l'80%. Nello specifico la produzione italiana è stimata in circa 330mila tonnellate di petrolio, quasi il doppio del minimo di 175mila tonnellate del 2018, ma ancora lontano dalle 428mila tonnellate del 2017, uno dei migliori anni del decennio, inferiore solo al 2015 .
Leader della Puglia
Nonostante la Xylella avanza (ma per ora circoscritta al Salento), la Puglia è la regione leader nel recupero della produzione olearia grazie soprattutto al recupero dei territori olivicoli delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani (Bat) e Foggia, zone — spiegano gli analisti — falcidiate dalla gelata nel febbraio 2018. Secondo Cia-agricoltori Italiani, Italia Olivicola e Aifo l'incremento sarà la 175%, mentre per Coldiretti sarà in linea con la media nazionale. Una differenza non da poco sul fronte dei prezzi, visto che Borsa merci di Bari ha un ruolo guida nella formazione di quelli del petrolio a livello nazionale.
Il clima ha favorito l'olivo
Il clima questa volta ha favorito lo sviluppo dell'olivo: il caldo estivo e la bassa umidità, in particolare, hanno evitato gli attacchi della mosca olearia, come dimostrano i bollettini fitopatologici con infestazioni rare e ben al di sotto della soglia di danno tutto il territorio italiano Secondo Cia, "la qualità dell'olio extravergine di oliva sarà assolutamente eccellente, soprattutto grazie agli interventi e a tutte le spese sostenute dai contadini nei mesi estivi per l'irrigazione dei campi, ed entro la metà di ottobre la quasi totalità le cooperative erano 'Italia devono avviare la campagna di raccolta'.
Il confronto con Spagna e Grecia
Certo, però, il recupero del pesante deficit di un settore che coinvolge oltre 400mila aziende agricole specializzate e che può contare sul maggior numero di olio extravergine di oliva denominato in Europa (43 DOP e 4 IGP) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo. Laddove l'Italia compete con la Spagna - che dovrebbe produrre 1,35 milioni di tonnellate di olio d'oliva, in meno rispetto all'anno precedente (1,77 milioni) - e la Grecia, in linea con la crescita italiana, dovrebbe passare da 185 mila a 300 mila tonnellate.