«È la rivincita dei cosiddetti “fashionisti”, insomma della produzione per conto di grandi marchi e maison: un trend emerso in sordina due anni fa e ormai consolidatosi», dice a L’Economia il neo presidente di Assopellettieri, Franco Gabbrielli alla vigilia del via – il 15 settembre – del Mipel a FieraMilanoRho, la più importante manifestazione internazionale dedicata al mercato B2B di borse e accessori moda, organizzata con il supporto di Ice e Mise.

Lo scenario

I dati di Infocamere-Movimprese segnavano a fine giugno 2019 un saldo negativo nel numero di imprese, tra industria e artigianato, pari a 78 unità rispetto a fine dicembre 2018, a dimostrazione della coesistenza nella filiera di molteplici velocità e differenze di performance tra gli operatori. Guardando all’export dei primi cinque mesi, se i flussi diretti in Svizzera, piattaforma logistico-distributiva dei grandi brand globali della moda, sono raddoppiati in valore di +112,7%, al netto delle vendite in Svizzera l’export settoriale si riduce infatti a un modesto +2% tendenziale in valore.

Lusso e made in Italy

«Perché se continuano a funzionare i grandi brand italiani, per le piccole realtà il momento è complesso — continua Gabbrielli ideatore del marchio Gabs ceduto al Gruppo Campomaggi e Caterina Lucchi, di cui resta designer—. Ma in questo scenario difficile si aprono nuove opportunità: appunto, la produzione, con il savoir faire del made in Italy, per grandi marchi internazionali. A partire dalle grandi realtà del lusso d’Oltralpe».

Staffetta

Qui si inserisce il programma di Gabbrielli per il suo mandato, raccogliendo il testimone dal presidente Riccardo Braccialini. «Per cogliere le opportunità di produzione per marchi terzi, anziché con piccoli marchi di proprietà, bisogna avere strutture capaci di offrire a grandi maison con numeri di produzione importanti, strutture adeguate: l’idea nei prossimi mesi è di aiutare, come Assopellettieri, i produttori italiani a proporsi assieme, in team, in modo da intercettare le richieste di produzione di grandi gruppi internazionali che in parallelo in questo momento stanno pensando al re-shoring».

Industria

In parallelo, il settore rinnova l’impegno in favore per la sostenibilità ambientale e la responsabilità sociale. «In fondo, l’industria della pelle non fa altro che reimmettere in circuito scarti dell’industria alimentare della carne», invita a riflettere Gabbrielli.

Formazione

Ma c’è un secondo focus sul quale la gestione Gabbrielli di Assopellettieri, con il past president Braccialini che in ambito europeo ricopre il ruolo di presidente dei pellettieri europei, intende focalizzarsi: «Serve alimentare la filiera professionale, mancano i modellisti, i prototipisti e sono attività ben remunerate in un momento in cui molti giovani cercano sbocchi di lavoro. Lavoreremo per avviare percorsi di formazione anche, speriamo, con il sostegno comunitario».

Il calzaturiero

Intanto il 15 settembre parte anche Micam, salone dell’industria calzaturiera italiana. Anche in questo caso, nel primo semestre 2019 la congiuntura del settore calzaturiero italiano è stata caratterizzata dal proseguimento delle dinamiche poco brillanti che avevano contraddistinto il 2018, secondo i dati del centro studi Confindustria moda per Micam: export e produzione mostrano in media flessioni in volume di lieve entità, pur accompagnate da incrementi in termini di valore (non trascurabile quello dell’export, +8,4% nei primi 5 mesi, che ha permesso il raggiungimento dell’ennesimo record). Ma molte sono le difficoltà che ancora le aziende sono chiamate ad affrontare nello scenario attuale.

Consumi

Oltre alla cronica debolezza dei consumi interni il panorama macroeconomico internazionale presenta prospettive incerte, legate a più fattori: dal probabile protrarsi di tensioni commerciali e venti protezionistici, al rallentamento di importanti economie (Cina e Germania su tutte). Senza contare le tensioni politiche a Hong Kong con riflessi su una delle piazze commerciali più dinamiche d’Asia, porta d’ingresso per la Cina per molti brand. Dopo le tensioni in Francia con i gilet jaunes nei mesi scorsi che hanno condizionati i risultati di vendite di molte realtà del lusso.

di Enrica Roddolo

Fonte: https://www.corriere.it/economia/aziende/19_settembre_13/ritorno-fashionisti-piano-gabbrielli-assopellettieri-0a1191e0-d633-11e9-8d78-c16bbb32544a.shtml

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