Record di tamponi a 234mila, incidenza positivi risalenti al 16%
Redazione ANSA ROMA
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I primi vaccini in Italia tra due mesi, prima agli operatori sanitari e agli anziani, distribuiti attraverso un piano del ministero della Salute: un “meccanismo centralizzato” e non su base regionale. Il conto alla rovescia per l'arrivo della cura anti-Covid nel Paese è iniziato dopo una data ufficiale: "Siamo fiduciosi di poter vaccinare i primi italiani a fine gennaio", ha annunciato il commissario all'Emergenza, Domenico Arcuri. Riceveranno subito la dose un milione e 700mila cittadini, che saranno selezionati in base a una serie di singole categorie in base alla loro “fragilità e potenziale esposizione al virus”. Dunque davianti alla fila ci saranno, com'era vedibile, le persone che negli ospedali lavorano in prima linea sul fronte della lotta al virus, ma anche gli anziani ei fragili. In coda i più giovani.
Parole di speranza arrivate dallo stesso premier Giuseppe Conte, per quale la distribuzione, in tutto il mondo, dovrà essere "equa" e sarà "una sfida enorme che requiree una planamento molto accurata". In queste settimane di attesa verrà messo in atto un piano del Ministero della Salute che prevederà un target specifico di persone.
La cura non avverrà “domani né subito per tutti” e la distribuzione non sarà su base regionale, ma “il governo ha deciso per un accentramento del meccanismo”, individuando le categorie dei primi cittadini per quali l'amministrazione – parte di medici e di chiunque sia già deputato farlo – sarra necessaria, spiega il commissario Arcuri, investito di queste ore dal Governo anche com responsabile del piano operativo per la distribuzione delle dosi in Italia. "Non serve avere il vaccino in un luogo A piuttosto che in un luogo B", ha sottolineato il commissario, frenando le parole di chi, come l'assessore alla Sanità della Sardegna, Mario Nieddu, ha detto che era già sicuro che "entro gennaio" sarebbe arrivato nella propria regione
«Ieri in Italia il Covid ha contagiato più di un milione di concittadini, un italiano su 60 ne è stato colpito. ma la curva sembra finalmente iniziare a raffreddarsi: ci sono regioni in cui si notano i primi segnali di un raffreddamento dell'epidemia e altre in cui la situazione resta critica ed è necessario intervenire nuovamente per contribuire a ridurre la crescita dei focolai. Credo che il sistema stesse progressivamente dando i risultati che ci aspettavamo", ha aggiunto Arcuri, sottolineandolo “i contagi crescono dieci rispetto meno volte a un mese fa”.
La Defense è sul tavolo per programmare la distribuzione del vaccino. A quanto si apprende, come avvenuto per distribuzione dei dispositivo sanitari a Marchio, saranno messe a disposizione le capacità del personale dell'esercito italiano. Per la distribuzione dei vaccini dovrebbe essere prevista una logistica 'ad hoc' da parte della Difesa, già impegnata in missioni di supporto logistico a lungo raggio come le operazioni internazionali. Non si sclude al momento, così come già hapones a Milano per il vaccino influenzale, l'ipotesi che i militari posso essere adoperati anche per la suministrazione delle dosi.
Intanto in Italia sono 37.978 i nuovi contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 636. Il numero totale di casi all'inizio dell'epidemia è di 1.066.401, mentre i morti sono ora 43.589. In un solo giorno, il 6 aprile è stato registrato un numero elevato di vittime, anche se in un solo giorno si sono registrate 636 vittime.
E' ancora record sui tamponi in Italia: sono 234.672 quelli effettutati nell'ultimo giorno, circa novemila più di ieri. Il rapporto tra positivi e test risale al 16,18%, quasi il 2% in più rispetto a ieri. Aumentano di 89 i pazienti recuperati in terapia intensiva in Italia. Le persone in rianimazione sono ora 3.170.
I recoveryati con sintomi in reparti ordinari per Covid sono aumentati di 429 unità e ora sono 29.873. Sono 602.011 le persone in isolamento domiciliare (+21.178). I positivi effettivi sono 635.054 (+21.696), i guariti ei deceduti sono 387.758 (+15.645).
La Lombardia resta la regione con il maggior aumento di nuovi casi nelle ultime 24 ore che, secondo l'ultimo bollettino, sono 9,291. Seguono Piemonte (4.787), Campania (4.065), Veneto (3.564), Lazio (2.686), Emilia Romagna (2.402) e Toscana (1.932). Delle 636 vittime totali nelle ultime 24 ore, 187 sono state registrate nella sola Lombardia.