Si distinguono dalle altre perché fanno un uso intensivo di brevetti, design industriale, marchi, diritti d’autore: sono le aziende ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale. In Europa danno lavoro a un terzo dell’intera forza occupazionale: quasi 63 milioni di posti (29,2% di tutti i posti di lavoro nell’Ue). In Italia sono circa sette milioni (31,5 % di tutti gli impieghi) le persone che hanno trovato lavoro in queste aziende. Altri 21 milioni di posti di lavoro sono creati in tutta l’UE nei settori che forniscono prodotti e servizi a queste industrie.
L’incidenza sul sistema economico dele aziende afd alta intensità di diritti di proprietà intellettuale è ancora più forte se si considera l’apporto al Pil: il fatturato complessivo in Europa infatti è di 6.600 miliardi di euro pari al 45% del Pil Ue, in Italia è 774 miliardi di euro, il 46,9% del Pil. L’Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) hanno appena pubblicato il terzo rapporto sul settore che ha preso in considerazione il periodo tra il 2014 e il 2016.
Fare ricerca, brevettare, avere dei marchi forti, ha aiutato queste aziende a reagire meglio ai venti di crisi: nel periodo in esame, l’occupazione nelle industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale in tutta l’UE è cresciuta di 1,3 milioni di posti di lavoro rispetto al periodo 2011- 2013. Non è andata così per tanti altri settori, tant’è che l’occupazione totale nei 28 Stati membri dell’UE è leggermente diminuita.
Lavorare in queste aziende non solo garantisce meglio le prospettive future, ma è anche conveniente dal punto di vista economico: il valore aggiunto per dipendente in queste industrie è superiore a quello del resto dell’economia; di conseguenza, le industrie ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale corrispondono ai propri dipendenti retribuzioni notevolmente più elevate rispetto ad altre industrie, con un premio salariale pari in media al 47%. Tali industrie rappresentano inoltre la quota maggiore degli scambi di merci e servizi tra l’UE e le altre regioni del mondo (81%).
«Le industrie che utilizzano intensamente diritti di proprietà intellettuale svolgono un ruolo cruciale nell’accrescere la prosperità dell’UE e nel garantirne il futuro economico. Sono più resilienti di fronte alla crisi economica e più innovative» afferma Christian Archambeau direttore esecutivo di Euipo, agenzia dell’UE, con sede ad Alicante, in Spagna.
Per António Campinos, presidente dell’Ufficio europeo dei brevetti, «l’importanza delle industrie ad alta intensità di DPI rispecchia la forza dell’economia basata sulla conoscenza in Europa. Le imprese di questi settori spesso depositano serie di diritti di proprietà intellettuale per proteggere le proprie attività intellettuali. Questa strategia crea prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, contribuendo in tal modo a garantire la competitività a lungo termine dell’Europa».