Nel 2018 il comparto ha registrato vendite a +4,4%, pari a 1,1 miliardi di euro. I driver sono le essenze femminili. Bene le esportazioni verso Usa e Hong Kong
I profumi non conoscono crisi e piacciono sempre di più. Secondo dati di Cosmetica Italia, rappresentano la terza famiglia di consumo in Italia di prodotti di bellezza, pari al 12,7% del totale.
Lo scorso anno gli italiani hanno speso per l’acquisto di fragranze 1,1 miliardi di euro, in aumento del 4,4% rispetto al 2017. E ancora. È il segmento merceologico che non ha mai mostrato particolari segni negativi dal 2008 a oggi, anno in cui valeva 990 milioni di euro. In particolare, negli ultimi cinque anni, è cresciuto del 10% circa: nel 2014 il settore valeva infatti 972 milioni di euro. A trainare gli acquisti sono le fragranze femminili, in crescita del 4% per un valore di 664 milioni di euro, che rappresenta il 62% del mercato. In salita anche lo shopping di fragranze maschili, +4,5% a 410 milioni di euro, pari al 38% del mercato. Il canale di vendita preferito per l’acquisto dei profumi rimane la classica profumeria, che copre il 76% della domanda, per 840 milioni di euro di spesa (+3,7% rispetto al 2017). Segue la grande distribuzione, con 236 milioni di euro (+6%) e il canale della farmacia che ha registrato un boom di vendite (+21%) per un valore però ancora modesto rispetto agli altri canali, 17,5 milioni di euro.
I profumi italiani piacciono anche all’estero tant’è che l’export di fragranze è salito del +5,4% per un valore complessivo, tra eau de toilette, colonie, profumi e eau de parfum, di oltre 1 miliardo di euro. Tra i principali mercati si contano gli Stati Uniti e Hong Kong, dove il made in Italy è particolarmente richiesto e apprezzato e dove l’acquisto di profumi è particolarmente vivace: solo negli Stati Uniti il mercato vale 8,4 miliardi di dollari (dati Euromonitor international). Tra le tendenze che spiccano nel mercato, continuano a piacere le fragranze artigianali di lusso che hanno risposto alla crescente domanda di individualità, qualità ed esclusività nel profumo.
«In crescita anche le fragranze unisex e no gender», spiega un report di Euromonitor International. «La spinta per questa tipologia di fragranze è arrivata da Chanel fino a Britney Spears che hanno lanciato quest’anno profumi neutri rispetto al genere. Questo fenomeno è solo all’inizio e la sua evoluzione è inevitabile. Nuovo anche il fenomeno delle fragranze minimaliste composte dalla predominanza di una sola essenza. Infine, le fragranze attente all’ambiente, meglio se con note di sintesi riprodotte in laboratorio, meno impattanti sull’ambiente, e packaging riciclabile». (riproduzione riservata)