Da Palermo a Trieste, il gruppo cerca manodopera specializzata: sul piatto 1.500 assunzioni dirette e altre 4mila nell’indotto. Il maggiore fabbisogno nei siti di produzione crocieristica di Monfalcone, Marghera, Sestri Ponente e Ancona

Non è la prima volta che lamenta la carenza di manodopera specializzata per i cantieri del suo gruppo, come pure la necessità di rafforzare la formazione tecnica oggi offerta in Italia. Ma stavolta l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono ha quantificato il fabbisogno che servirà alla sua azienda, da qui al prossimo triennio, per sostenere un portafoglio ordini che, come noto, ha toccato nel 2018 il livello record di 103 unità con consegne che arrivano fino al 2027.

«Nei prossimi due-tre anni avremo bisogno di 5-6mila persone e non sappiamo dove trovarle», ha detto ieri Bono durante un dibattito organizzato dalla Cisl. Di questi 5-6mila, le potenziali assunzioni riguardanti il gruppo ammontano a 1500, il resto è relativo all’indotto con una maggiore domanda di nuovi occupati nei due poli principali dell’azienda, Friuli Venezia Giulia e Liguria.

Ma quali sono le mansioni più ricercate dal gruppo triestino? L’elenco è lungo e variegato, sono profili per lo più tecnici che sono poi parte di quella straordinaria macchina necessaria a costruire le navi da crociera, vere e proprie «città sull’acqua», per dirla con un’espressione cara al top manager calabrese. Per cercare di colmare in parte il gap, il gruppo, dal canto suo, ha anche attivato delle iniziative ad hoc, a partire da un accordo, sottoscritto lo scorso anno tra l’ad Bono e il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, teso a rafforzare il rapporto tra il sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e il mondo del lavoro nel settore navalmeccanico, ma il nodo resta.

Ed ecco le figure principali per Fincantieri: saldatori di scafo, installatori e saldatori di tubi, addetti alle isolazioni e alle coibentazioni, cementisti, addetti a ponteggiature e agli impianti provvisori, pittori, molatori, motoristi, montatori di condotte, carpentieri, tracciatori, arredatori, elettricisti, pittori, meccanici di bordo. Tutte professionalità indispensabili, come detto, per le attività estremamente complesse che sono alla base della realizzazione dei “giganti” del mare che il gruppo di Bono vende in tutto il mondo.

Questi profili dovranno essere implementati in tutte le nove sedi del gruppo sparse per la penisola (otto cantieri più il sito produttivo della controllata Isotta Fraschini a Bari). Con un focus maggiore nelle aree in cui è concentrata la produzione crocieristica: Monfalcone, Marghera, Ancona e Sestri Ponente. Ma la nuova manodopera è necessaria anche oltreconfine, a partire dai due cantieri rumeni di Fincantieri (Tulcea e Braila), dove, come noto, vengono costruiti anche blocchi e sezioni di navi da crociera a supporto di alcuni cantieri italiani. Quanto alle retribuzioni, Bono ha ricordato ieri che la paga media di un lavoratore del gruppo è di 1600 euro al mese: il 20-30% in più del compenso riconosciuto dal comparto metalmeccanico, spiegano dall’azienda.


Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/fincantieri-motoristi-meccanici-bordo-ecco-figure-piu-richieste-ACnNv5X