Così ministro vede il post-emergenza coronavirus. No a logica usa e getta. Al lavoro per ridurre la burocrazia
ROMA – “Nessuno vuole immaginare un mondo che rallenti o che non produca, noi vogliamo che produca con una mentalità diversa e metta la tutela della salute e dell’ambiente al primo posto”. Così, secondo il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, dovrebbe essere il post-emergenza coronavirus.
“Approfittiamo di questa emergenza – afferma in un’intervista a “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus – per rivedere i nostri comportamenti e ripartire con una mentalità completamente diversa. Il mondo di dopo sarà molto diverso da quello pre-Covid. Cambiamo il paradigma produttivo, non solo per produrre in modo più umano, ma anche più ambientalmente sostenibile. Non è solo una questione di mettere delle risorse in termini di fondi, quanto di modificare le norme e lo stiamo facendo. In queste settimane in cui il ministero ha rallentato l’attività, non abbiamo rallentato il pensiero”.
Costa ha anche parlato del problema della burocrazia: “quando la si incrementa si rende più fragile il sistema e l’economia criminale si inserisce diventando intermediario. Noi stiamo semplificando il sistema, rendendolo più tracciabile.
Il ministro dell’Ambiente ha poi parlato della campagna #ricicloincasa. “Siamo chiamati tutti – aggiunge Costa – a restare a casa e questo può essere anche un modo per scoprire nuovi percorsi, per cambiare atteggiamento. Dobbiamo costruire una mentalità nuova per quando ripartiremo e questa mentalità nuova inizia dalle famiglie. La logica dell’usa e getta si inserisce in un meccanismo mentale sbagliato”.
(ANSA)